Paolo: Il sentiero si fa meno fangoso
Mastro Zorzi: Sí, siamo giunti alla sua conclusione e lí in fondo si insinuano gli ultimi raggi del Sole
Paolo: Dovremmo affrettare il passo per anticipare il tramonto e il buio della prima sera
Mastro Zorzi: Senza forzare troppo. Gli operai ci hanno preceduti e stanno lavorando fin dall’alba, noi dovremo occuparci solo di valutare l’andamento dei loro sforzi e aiutarli nelle operazioni conclusive
Paolo: Non vorrei sopraggiungesse la notte nel mezzo delle nostre fatiche
Mastro Zorzi: Eccoci! Finalmente un po’ di sole a rinvigorirci la pelle appesantita dall’umidità dell’ombra. La piana comincia già a rinverdire e si sente forte nei polmoni l’aria di una sacra e antica primavera
Paolo: È quello là in fondo il nostro ciliegio?
Mastro Zorzi: L’unica verticalità della grande pianura. Il tronco saldo e netto sostiene le braccia rosate dell’orante! Dolcissima e ingenua creatura sorella! La vedi, se ne sta muta e immobile a offrirsi devotamente allo sguardo del cielo
Paolo: È una pianta davvero molto bella
Mastro Zorzi: E la bellezza è l’unica forma sensibile dell’immateriale
Paolo: A far certi pensieri, l’etica s’assottiglia e si finisce per morire, Mastro Zorzi. Intanto noto che gli operai hanno già scavato nell’intorno dell’albero, non ci resta che raggiungerli e completare il tutto